Non sapevo da dove iniziare... troppa roba...la morte di mio fratello Lucio, subito dopo la festa con tutti i cugini di oltre Oceano, il salvifico trapianto di reni tra le mie due sorelle...l'incredibile viaggio in America con tutte quattro le sorelle... così alla fine non ho scritto nulla... come ora che mi trovo a voler parlare del cammino di Santiago de Compostela fatto insieme a loro a ad una mia figlia...ecco... anche adesso è troppa roba, perchè il cammino di Santiago...non è affatto sopravvalutato come credevo!
E' davvero tanta roba, ora tutta mescolata alla rinfusa nella testa e tutta che vuole uscire contemporaneamente, i pensieri sgomitano per avere la precedenza sulle immagini, le emozioni vogliono la precedenza sulle parole... io vorrei esprimere, condividere, raccontare, mostrare, rivivere quel lungo cammino nel sogno, nelle fiabe, nel cuore della natura, nell'anima del mondo, nell'energia pura, del singolo, del gruppo, dell'aria, del respiro, dei passi a ritmo del cuore... Spe... ricominciamo con ordine... potrei partire dalla A e finire alla Z... A come aereo, sempre emozionante, come arrivo e opss... l'imprevisto che ci farà cambiare piani e percorrere la prima tappa al contrario... tanto per farci riconoscere subito... “...Quelle Azzurre, le pellegrine sceme che vanno contromano...” A come amicizia, come Ado, che conosciamo alla stazione delle corriere; noi all'inizio del cammino e lui alla fine, vite che si incrociano, si stringono le mani e ripartono in direzioni opposte, arricchite l'una dell'altra e "Buon viaggio Principesse!" ...Ecco...e qui comincia il casino... perchè potrei saltare direttamente alla V, come Valentina, che viaggiava da sola, conosciuta all'ostello e che …“Mamma, l'ho trovata per strada, la posso tenere?” si è unita al nostro gruppetto famiglia per percorrere e condividere gli ultimi trionfali chilometri ...(in compagnia all'arrivo c'è più gusto)... e poi passerei alla T di Terence, il signore Inglese in cammino, che ogni volta che ci incontrava si accostava gentilmente al nostro tavolo, diceva cose che capivo a metà e ci cantava una canzone in Italiano... e G, come gatto, come gioco, quello che Terence ci ha insegnato, G come Germana... che camminando avanti a tutti vedeva i gatti validi per il punteggio del gioco del gatto... e lei a 30 punti mentre io a zero gatti... e... “Basta, adesso sto avanti io!” ma niente... i gatti stanno dietro... e io zero gatti fino alla fine... ma poi che dire della B! B come boscoincantato, come bellezzapura, come benessere, quelle B che ti fanno passare direttamente alla W! Al Wooooww! Wow qui! Woow là! E poi di nuovo alla G... “Guardate qui! Guardate lì...guardate là!” Gli eucalipti! Le felci! Che spettacolo! Che meraviglia! Il muschio! Che profumo! Che respiro balsamico! Wooow! Wooow! Strawooow! E tutti i pellegrini, lesti, lenti, anziani o in sovrappeso che arrancano, in silenzio o in preghiera, ci sorpassano alla grande mentre noi sparpagliate osserviamo ogni cosa e non c'è funghetto, ragnatela, muschio o lichene che non sia stato scrutato, fotografato o considerato... e poi C! Cantiamo! E Germana ci racconta dell'opera di Gluck, Orfeo ed Euridice, del 1762, la sua preferita, che sa a memoria e ce la fa cantare in coro... tanto piove... e allora... “Furie... noooo! Larve... noooo! Oombre sdegnoose... noooo!” E piove lungo tutto il cammino, e si ride, ci si diverte, e non si smette di scattare foto... contare gatti, chiacchierare... e per far tacere sei donne: “Ragazze, un minuto di preghiera per lo sponsor...” ecco... il silenzio... oro... un minuto. E P come pausa cibo, pausa pipì... piante di mais... “Come crescono bene da queste parti... concimate a caldo...” e “...Che fortuna i maschietti...” ma dov'ero rimasta? Alla D? Come “Dai che è tardi!” “Dai che si parte” “Dai che manca poco, dai che siamo quasi arrivate...” “Dai che si mangia!” O ero alla C?...Come Cibo! Buonissimo, abbondantissimo e patate fritte a pranzo e cena ma il fegato zitto e muto, tanto camminando si brucia tutto...perciò I! Come incredibile! Davvero Incredibile come il fisico sia una macchina perfetta se usata correttamente! Autorigenerante, autoregolante... e ancora I come insieme, perchè l'unione fa la forza e insieme ci siamo incitate e spronate nei momenti più duri...ma prima ci sarebbe la H, come “Hola chica!” scritto un po' dovunque, come Hotel, che un giorno è quello bello, quello di lusso e il giorno dopo quello che “...Vabbè, basta che ci siano i letti e il bagno...”H come l'hippy stagionato che ci ha ospitato sotto la sua veranda a mangiare pane salame e formaggio, con le casse per la musica sulle finestre che attirano i viandanti come il canto delle sirene... e Giulia che aveva paura che fosse un maniaco e... “Ma ci possiamo fidare? Ma sarà sicuro andare là...?” e poi ci abbiamo conosciuto anche l'Inglese con gli occhi a mandorla... ma torniamo alla E come essenzialità, prendere solo lo stretto indispensabile, il resto è solo peso...zavorra... E come eucalipti, boschi e boschi..."Ma non crescevano solo in Australia?"...E come elementi, elementari, la natura, il sole, la pioggia che ci ha accompagnato, ci ha benedette ed anche graziate... F come figlia, al posto del fratello, di Lucio, che non c'è più da due anni, ma che è sempre con noi, F di Melissa...vabbè...F di figlia Melissa, la mia, fortissima, divertentissima, tecnologicissima, che fa belle foto e ci indica la strada, che bello che ci sia stata anche lei, che ogni volta che diceva: “Zia...” in quattro le rispondevano “Zia chi?” M come il “Melissing”, il suo passo corto e veloce, adottato e consigliato a tutti per i tratti difficili... M come la sua medicina per l'asma che deve sempre stare in frigo ed è un problema... L come lontananza, lentezza, su per le salite... e giù per le discese che con il Melissing i nervi o i tendini delle gambe tirano meno... L come "Licia come stai?" che purtroppo anche con il raffreddore non può prendere medicine che stimolino il sistema immunitario... ma lei è inarrestabile ed imperterrita aiuta tutti in ogni modo possibile come se dovesse espiare il male del mondo o estirpare il male dal cuore del mondo ...N come “Noooo” ...come “Larve noooo! Furie Noooo!” come ogni no che diventa un noooo cantato... N come non facciamoci sorpassare anche dalle lumache per favore... N come ridere come Uahahahahaaaa! O come Oooohhhh che bello” Oohhh che meraviglia! P come pace assoluta... pace relativa... interrotta dalle nostre chiacchiere P come “Por que no hoy?”, perchè non oggi? Scritto sulle tazze... P come Pontedeume, una bellissima tappa con le barchette nel porticciolo... Q come qualunque posto va bene purché sia con voi, come "Qui dove siamo?" R come il ritmo dei passi, quelli di Nicoletta, come il ticchettio di un orologio, con le bacchette da montagna tic, tac, tic, tac, tic, tac... ritmo al quale non mi adatto, in mio è troppo variegato, spezzato, discontinuo e sulle bacchette inciampo e basta...via le bacchette!... S come le scarpe giuste che ho cercato per mesi e alla fine quelle giuste erano le scarpe di mia sorella... Grazie Germana che mi hai salvato i piedi!Tutto quello che viene da te funziona a meraviglia! T come... basta, l'alfabeto mi ha stufato! Torniamo alla gioia... che bello vedere la gente, il mio spettacolo preferito, bella quanto la cattedrale... arrivano stanchi morti e si buttano per terra felici, ridono, poi saltano, si fanno foto, selfie, si abbracciano, dormono in mezzo alla piazza, si levano le scarpe, lanciano gli zaini e si abbandonano alla gioia pura, al trionfo, all'arrivo...ovunque credano di essere arrivati... la gioia è l'unica vera meta...
Che viaggio nel sogno! Noi non saremo state le più leste ma certamente ci siamo godute tutto il cammino e le vesciche... boh, di solito non si sognano le vesciche così non le abbiamo proprio viste!
Nessun commento:
Posta un commento